Squadre molto corte, molta densità a centrocampo, fase iniziale che vede faticare anche il fraseggio. Primo tempo frizzante con la Salernitana che sblocca subito il match grazie alla stoccata di Dia dalla distanza che sfrutta un errata respinta del pallone. C’è lo zampino del senegalese anche nella seconda rete ospite, il suo tocco di esterno mette Vilhena nelle condizioni di arrivare a tu per tu con Falcone e batterlo. Pochi minuti e il Lecce rialza la testa con un tocco sotto porta di Strefezza che sfrutta fortunosamente il forte passaggio in area di Pezzella. Nel finale di frazione i padroni di casa costruiscono un altro paio di occasioni nitide ma senza trovare il pari. Ripresa che procede sugli stessi ritmi alti, intrinsechi di agonismo ma la fatica alla lunga si fa sentire e, nelle sporadiche occasioni nei pressi dell’area, la lucidità viene a mancare, e con essa la pericolosità. Si chiude senza episodi clamorosi il secondo tempo, e anche il match.
LECCE-SALERNITANA 1-2
LECCE
FALCONE 6
Poche le occasioni in cui è severamente impegnato, ben figura nelle uscite. Non ha colpe sui gol subiti.
GENDREY 5,5
A rendimento alterno per tutta la partita: in alcuni momenti sembra poter ampiamente coprire tutta la corsia con vigore, altri istanti si dimostra arrendevole.
BASCHIROTTO 5,5
Vince gran parte dei contrasti, respingendo fisicamente anche Piatek, ma non è del tutto irreprensibile: sul gol di Dia poteva probabilmente chiudere in uscita.
UMTITI 5
Approccio concentrato e solido ma paga caro alcune amnesie nella lettura dell’azione che costano lo svantaggio alla squadra.
PEZZELLA 5,5
Non benissimo in avvio: mal gestisce la respinta di un pallone che finisce sul destro vincente di Dia e segue in ritardo il taglio di Vilhena che porta al raddoppio. Prova a rimediare dando spinta costante sulla corsia mancina e riesce almeno a servir l’assist vincente per il gol di Strefezza.
BLIN 6
Lavora in cucitura sulla mediana: recupera palloni vaganti e riempie gli spazi andando anche a far sportellate con le mezzali granata.
HJULMAND 6,5
Roccioso nei contrasti, difficile sopraffarlo. Sempre molto attento nella lettura dell’azione avversaria, non di rado riesce a intercettare le verticalizzazioni.
MALEH 5,5
Costretto a dedicare più attenzione in fase di copertura che in costruzione, non sempre sincronizzato coi tempi di gioco e qualche intervento in ritardo.
OUDIN 5
Prestazione superficiale in quasi tutti gli aspetti: frettoloso nella costruzione, inconcludente in fase di finalizzazione
COLOMBO 6
Si muove tanto a ridosso dell’area e anche all’interno, d’altronde è anche costretto vista la mole dei suoi marcatori. Tenta di far da esca e portar fuori posizione i componenti della difesa avversaria.
STREFEZZA 7
Il più lucido del reparto offensivo, ha sempre le idee chiare sul da farsi e si fa trovare pronto su tutto il fronte offensivo.
DI FRANCESCO 6
Buon ingresso, aggressivo, subito al tiro in un paio di occasioni che impegnano Ochoa all’intervento. Dà un po’ di brio al tridente offensivo.
GONZALEZ 6
Riporta equilibrio e maggior forza fisica in un centrocampo che iniziava a stentare ad uscire dalla propria trequarti.
CEESAY 6
Rientra da un infortunio e si mette subito in moto con diversi spostamenti tra le linee e una mezza occasione che potrebbe sfruttare meglio.
BANDA SV
Non valutabile.
ASKILDSEN SV
Non valutabile.
BARONI 6
Propone un 433 il cui gioco si alterna su due soluzioni: una manovra dal basso col centrale o dal terzino e successivamente palla scaricata sulla punta che cuce il tutto, oppure lancio diretto sulla mezz’ala che cambia il gioco sul lato opposto avvalendosi delle sovrapposizioni del terzino.
SALERNITANA
OCHOA 6
Quando chiamato in causa risponde “presente” con alcuni interventi d’istinto. In allerta.
SAMBIA 6
Fisicamente insuperabile ma va in difficoltà con i più rapidi e brevilinei, prende le misure con l’avanzare del minutaggio. Nel primo tempo sventa un gol sulla linea.
TROOST-EKONG 5,5
Prestazione fisica importante che tiene a bada le incursioni giallorosse, forse qualche pecca di attenzione in occasione del gol di Strefezza.
BRONN 6
Anche per lui una partita maiuscola dal punto di visita fisico, seguendo nel breve anche uno rapido come Colombo. Qualche défaillance nei disimpegni col pallone ma se la cava.
BRADARIC 6
Partita di quantità e di sacrificio, motore attivo sulla corsia mancina che dà sfogo alla manovra e una pezza quando serve in copertura.
COULIBALY 6,5
Molta corsa senza il pallone, mette i muscoli nel centrocampo granata: lavoro sporco a vantaggio dei compagni che sanno di aver copertura garantita.
BOHINEN 6
Poche idee in un centrocampo che, dalla sua, si mette molto a disposizione. Amministra senza particolari eccellenze.
VILHENA 7
Lavora bene da raccordo tra i reparti, muovendosi tanto tra le linee e con rapidità. Si dimostra pronto e attento a sfruttare il filtrante di Dia, tagliando in area e raddoppiando il vantaggio campano.
CANDREVA 6,5
Rifornisce di spunti i compagni avanzati, rasoterra e con palloni alti, e non disdegna l’iniziativa personale. Fonte di attenzioni per la retroguardia salentina.
PIATEK 6,5
Sempre lucido nella gestione del pallone, sceglie sempre il servizio più facile per i compagni e mette in difficoltà i suoi marcatori che sono spesso costretti a usare le maniere forti.
DIA 7,5
Subito protagonista in avvio portando in vantaggio i suoi con un tiro al volo, sfruttando un mal respinta della retroguardia leccese. Non ha timore nel saltar l’avversario e dà alcuni spunti di inserimento ai compagni, come in occasione del gol dello 0-2.
NICOLUSSI CAVIGLIA 6,5
Si fa trovare pronto al suo ingresso: un giovane che palesa concentrazione e applicazione nel gestire anche i palloni più caldi a centrocampo.
CRNIGOJ 6
Sembra giocare con i granata da tempo: si presenta subito inserito negli ingranaggi della manovra, dimostra grande duttilità tattica.
LOVATO SV
Non valutabile.
KASTANOS SV
Non valutabile.
NICOLA 6,5
Assetto tattico improntato su solidità e compattezza, provando poi a colpire in contropiede, affidandosi alla freddezza delle punte e all’apporto delle mezz’ali. Riesce a dar coesione al gruppo che distribuisce equamente il peso del lavoro, perdurando nella performance fino al novantesimo.
