Mourinho ai microfoni non avevo mai preso sei gol in carriera

Queste le pesanti dichiarazioni del tecnico dopo la sconfitta col Bodo Glimt.

giovedì 21 ottobre 2021

Carneficina sul circolo polare artico. I cadaveri sono quelli dei giocatori romanisti, superati per 6 a 1 dal Bodo Glimt nella sfida di Conference League. La squadra della capitale, scesa in campo con una formazione all'insegna del turnover, non ha saputo tener testa agli straripanti norvegesi, autori di un'ottima prova. Mourinho si è preso la responsabilità della sconfitta, ma le sue dichiarazioni sono state tutt'altro che scontate. Vediamo cosa ha detto lo special one nel post partita:

“La responsabilità è la mia, sono io che ho deciso di giocare con questa squadra. Avevo buone intenzioni, volevo dare opportunità di giocare a gente che lavora tanto, ho fatto ruotare la rosa con tutte queste partite perché ho fatto riposare gente che gioca sempre. Il campo era difficile e ho fatto riposare tanti giocatori, ma abbiamo perso contro una squadra che ha avuto più qualità di noi. Hanno più qualità di noi”.

In seguito il portoghese ha rilasciato alcune dichiarazioni sui giocatori scesi in campo oggi:

"Non ho mai nascosto che siamo una squadra con tanti limiti, un conto sono i 12-13 giocatori e un’altra gli altri. Adesso nessuno di voi mi chiederà perché giocano sempre gli stessi”.

Continuando il tecnico ha evidenziato i limiti di una squadra dalla panchina corta:

“Se potessi giocare sempre con gli stessi, lo farei. Questo, però, è un grande rischio, c’è grande differenza di qualità tra un gruppo di calciatori e un altro gruppo, ho deciso che in questa fase era giusto fare questi cambi. So che alcuni di noi hanno dei limiti, non è niente di nuovo ma mi aspettavo un’altra risposta. La responsabilità è la mia”.

Infine Mourinho ha aggiunto alcune riflessioni sul prossimo match:

"Abbiamo sempre giocato con grande mentalità e domenica andremo con questa mentalità, penso che andremo con un peso di una sconfitta storica, non avevo mai preso 6 gol in carriera. Il problema non è quello che penso io, il problema è per i ragazzi”