La squadra di Spalletti passa in vantaggio al 14’ con Osimhen che ribadisce in porta di testa un acrobazia di Kvaratskhelia parata alla grande da Szczesny. La Juventus si sveglia e va vicino al pareggio prima con la traversa di Di Maria, poi col colpo di testa troppo centrale di Milik. Al 39’ arriva il raddoppio proprio del georgiano: Bremer interviene goffamente su Osimhen che prende possesso del pallone a ridosso dell’area e serve sul lato opposto un libero Kvaratskhelia che segna agevolmente il 2-0. Pochi minuti e i bianconeri accorciano le distanze con Di Maria che vince un rimpallo e poi chiude in rete una triangolazione con Milik. Sul finale di primo tempo Meret salva tutto su intervento disordinato di Rrahmani che rischia l’autogol. Il secondo tempo lo si può sintetizzare con la decadenza della Juve, che perde di vista i dettami tattici e le forze, e la goleada del Napoli che di minuto in minuto prende ulteriore coraggio e sicurezza dei propri mezzi. Trovano il gol Rrahmani, Elmas e la doppietta Osimhen. Non rimane nient’altro da raccontare.
NAPOLI-JUVENTUS 5-1
NAPOLI
MERET 6,5
Gli unici grattacapi glieli procura Rrahamani ma salva miracolosamente la porta dall’autogol. Reattivo.
DI LORENZO 7
Caparbio in marcatura, lascia davvero pochi spazi, ed è altrettanto presente in avanti garantendo apporto con svariate sovrapposizioni. Anche un assist che premia la sua prestazione.
KIM 6
Tutto sommato una solida prestazione, ci mette sempre una pezza ed evita rischi inutili.
RRAHMANI 6,5
Gli serve qualche minuto per prendere le misure a tutti, dopo qualche sbavatura prende le redini di se stesso e trova la sicurezza nel gioco, e persino nel proporsi, tale da trovare il gol sugli sviluppi da corner.
MARIO RUI 6,5
Buon lavoro per arginare le incursioni, sempre attento a non concedere troppi spazi. In fase di costruzione da il suo apporto manovrando alto coi compagni.
ANGUISSA 6
Il dinamismo e la corsa che danno energia alla mediana azzurra, lavora tanto senza palla. Coadiuvante.
LOBOTKA 6,5
Le sue geometrie rendono facile il fraseggio del Napoli e agevola non poco quando vi è la necessità di uscire dall’assedio nella propria trequarti.
ZIELINSKI 6
È il collante che rende fluida l’azione, sa in anticipo quando smistare e quando andare in corsa senza palla.
POLITANO 6,5
Molti palloni passano da lui e altrettante sono le azioni iniziate dai suoi piedi. Suo il pallone improvviso verso Osimhen che avvia l’azione del raddoppio azzurro.
OSIMHEN 8,5
Insidioso da qualunque posizione, mette in difficoltà chiunque nella retroguardia bianconera con la sua rapidità nello stretto e lo strapotere fisico. Sa essere rapace, come nel caso del tap-in dell’1-0 e nel gol di testa. Anche un assist nel suo score.
KVARATSKHELIA 8
Subito attivo sulla corsia mancina, sia in fase di recupero che nella propositività offensiva, molto difficile arginarlo. Protagonista di quasi tutte le azioni che terminano in rete con due assist e un gol.
ELMAS 7
Conferma il suo buon momento dimostrano estro e coraggio nel saltar l’uomo, tale da premiarsi con un gol. Incisivo.
OLIVERA 6
Subentra per mantenere l’ordine e dar respiro alla corsia. Diligente.
RASPADORI SV
Non valutabile.
NDOMBELE SV
Non valutabile.
LOZANO SV
Non valutabile.
SPALLETTI 7,5
Alterna un fraseggio spavaldo ma sicuro, partendo dalla linea difensiva, a rapide verticalizzazioni su Osimhen. Il centro nevralgico del gioco risiede nella lineamediana, con gli interni pronti a ripiegare indietro ma soprattutto dediti ad accompagnare lamanovra offensiva e gli esterni, che a loro volta hanno pochi schemi e molta libertà di gioco.
JUVENTUS
SZCZESNY 6
Sembra incredibile ma non ha davvero colpe sui cinque gol subiti. Mastica amaro.
DANILO 5,5
Non irreprensibile ma non ha neanche grosse defaiances, probabilmente il più ordinato anche se spende qualche fallo di troppo e si fa ammonire.
BREMER 3,5
Non prende mai le misure a Osimhen e si rende protagonista di diverse sbavature. Toatalmente inefficace in marcatura.
ALEX SANDRO 4,5
Conferma il lungo periodo negativo: spesso disattento nella lettura dell’azione e di certo non eccelle nel tener la marcatura.
CHIESA 5
Deve rallentare Kvaratskhelia e creare superiorità numerica dalla trequarti in su. Ha un gran bel da fare e mal gestisce le forze. Quasi mai si rende realmente pericoloso, spesso azioni fini a se stesse.
MCKENNIE 5.5
Ci mette la solita corsa ma è male applicata e esaurisce anzitempo il carburante.
LOCATELLI 6
Ordinato giro palla ma senza osare o rischiare la giocata. Approccio timido e prudente.
RABIOT 5.5
Propositivo inizialmente ma trova poca collaborazione e pochi spazi giocabili. Lentamente si arrende.
KOSTIC 5
Difficoltà in entrambe le fasi di gioco: inadeguato nelle coperture, in ritardo nelle discese offensive.
DI MARIA 7
L’unico davvero pericoloso per il Napoli. Da pochi punti di riferimento e riesce a crearsi spazi per andare al tiro: una traversa e un gol sono il suo bottino personale.
MILIK 6
Cerca di esser il punto di riferimento e di attrarre le marcature su di sé. Quando chiamato a finalizzare non eccelle ma riesce almeno a dialogare con i compagni e a dar l’assist per Di Maria.
PAREDES 5,5
Subentra a partita in corso e fatica a prender le redini di un centrocampo già fiaccato. In ritardo nei contrasti.
KEAN 5,5
Poco o nulla concreto, spesso nascosto tra le maglie della retroguardia azzurra.
MIRETTI 5,5
Forse intimidito dal risultato già definito, non si mette mai in gioco.
ILING-JUNIOR 5,5
Preso in mezzo da una situazione più grande di lui. Incolpevole.
SOULE’ SV
Non valutabile.
ALLEGRI 4,5
Il dogma è quello di sfruttare il campo in ampiezza e orizzontalmente in modo da allargare le maglie azzurre ma ciò non è seguito ne da compattezza ne da idee tattiche ben chiare e definite. La sua squadra sembra sempre rincorrere gli avversari e non riesce mai a esser davvero in partita.
