La Lazio supera l'Inter nell'anticipo delle 18 giocato allo stadio Olimpico di Roma. I biancocelesti hanno vinto per 3 a 1 in rimonta, in una partita che ha regalato molte emozioni, con un finale ricco di polemiche, contorniato anche dall'espulsione inflitta a Luiz Felipe. Il tecnico laziale Maurizio Sarri ha parlato di questo e di altro nella conferenza dopo la partita. Queste le sue parole:
"Ero soddisfatto anche durante l'intervallo, anche se stavamo perdendo. La sensazione era che eravamo dentro la partita bene. L'episodio del rigore ci ha messo ancora più dentro e siamo riusciti a vincere".
Riguardo alla mancata interruzione del gioco, che ha poi portato al vantaggio biancoceleste il tecnico ha precisato:
"Quando Dimarco resta in terra, la palla ce l'ha l'Inter: se qualcuno doveva metter fuori la palla erano loro. C'è poco da dibattere: con un uomo per terra sono andati alla conclusione, noi abbiamo continuato a giocare e c'è un regolamento preciso. Queste scene si vedono solo in Italia, in Inghilterra si prosegue a giocare"
A proposito, invece, della scelta di Basic dal primo minuto invece di Luis Alberto, abbiamo sentito:
"In questo momento l'obiettivo è trovare solidità. In più l'Inter è una squadra fisica, ecco perché abbiamo pensato a Basic, un ragazzo aggressivo e intenso. Luis Alberto per noi rimane un giocatore determinante".
Parlando dell'espulsione di Luiz Felipe, Sarri ha aggiunto:
"Ramos mi ha detto che l'arbitro lo ha espulso. Lui stava solo andando a salutare Correa visto che hanno giocato insieme per diverso tempo. Non era certo intenzione litigare con Correa. Felipe Anderson è stato aggredito ripetutamente, io sono stato squalificato senza alzare un dito. Mi sarei aspettato un cartellino rosso".
Infine a proposito della prestazione dei suoi due esterni, queste sono state le parole dell'allenatore laziale:
"Felipe Anderson e Pedro hanno fatto sicuramente bene anche stasera. Pedro è un ragazzo che si conosce a fondo, è un talento straordinario di grande esperienza. L'altro è un potenziale crack ma è un ragazzo che ha vissuto di alti e bassi. Dobbiamo tenerlo verso l'alto ed evitare quei bassi che sono a livello più mentale. Ho avuto la fortuna di allenare grandi giocatori, Felipe è un giocatore straordinario con pochi uguali".
