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Genoa: le prime parole del nuovo allenatore, Shevchenko
Questa la prima conferenza stampa del mister ucraino.
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Ecco le prime parole di Shevchenko come allenatore del Genoa:
Cosa significa, sia dal punto di vista umano che professionale, questa nuova esperienza?
"E' un momento molto importante nella mia carriera di allenatore. Voglio ringraziare Josh e il progetto del Genoa per avermi fatto tornare in Italia, Paese con cui ho un legame speciale. Spero di continuare una carriera qua da allenatore. Il Genoa è un club importante. Questo è un progetto a cui tengo tanto e l'obiettivo numero uno per noi è giocare in Serie A il prossimo anno e l'unica via che conosco è lavorare. Io farò di tutto dando il massimo di me stesso per raggiungere questo risultato".
Perché ha scelto questo progetto?
"Mi ha convinto tanto il progetto. Io credo che il Genoa in futuro può fare grande cose in Italia. Sicuramente abbiamo bisogno dei tifosi. Io ho giocato una volta a Genova ed è stata una partita difficilissima. Ricordo benissimo che giocavo contro 12 giocatori perchè il dodicesimo uomo del Genoa erano i tifosi. Io spero di avere loro perchè abbiamo bisogno tanto di un supporto".
Primi contatti: vecchia o nuova proprietà?
"I contatti li ho avuti con la nuova proprietà. E' stata una lunga chiacchierata. La squadra ha bisogno di essere rinforzata e come obiettivi di giocare l'anno prossimo in A penso che noi dovremo lavorare bene sul mercato".
Il problema più difficile da affrontare ora?
"I ragazzi sono bravissimi e disponibili. Penso che il primo obiettivo è raggiungere una posizione in classifica dove possiamo respirare bene e lavorare bene. Così riesci ad esprimere meglio le tue idee con tranquillità. Dobbiamo sforzarci a raggiungere un posto in classifica dove possiamo fare questo".
Quale altro allenatore in Italia ha influenzato la sua formazione di tecnico?
"L'Italia è un Paese importante dal punto di vista calcistico. La scuola italiana è importante. Per me lavorare con allenatori come Ancelotti, Zaccheroni e Cesare Maldini è stata una grande esperienza. Venire ad allenare in Italia vuol dire entrare nel mondo del calcio italiano per poter sfidare i grandi tecnici che lavorano adesso in Italia. E' una sfida stimolante per me".
Parallelamente alla salvezza, può esserci anche l'obiettivo della Coppa Italia?
"E più importante salvarci. Dobbiamo fare tanti sforzi di lavorare tanto, cercare di trovare tante soluzioni per raggiungere questo obiettivo. Io e la mia squadra stiamo lavorando per questo".
Spaventato di allenare un club?
"Io mi sono preparato per questo. Aspettavo un'opportunità di lavorare in un club. Sicuramente in questo momento c'è tanto da fare ma questo non mi spaventa. Mi dà una carica a lavorare di più e cercare nuove soluzioni solo per il bene del Genoa".
Ha sentito Berlusconi?
"Ho sentito Galliani. Non ho ancora sentito il Presidente. Lo sentirò in questi giorni".
Genoa difensivo o offensivo?
"Il Genoa storicamente è stata molto aggressiva, specialmente in casa. Cercherò di bilanciare la squadra al valore. Dobbiamo avere un perfetto equilibrio e capire le nostre esigenze, di quello che la squadra ha bisogno. Adesso avremo un periodo di allenamenti poi entreremo in una fase di partite molto difficili e importanti. Dobbiamo essere pronti".
Come si fa a battere la paura?
"Bisogna avere la mentalità giusta. Parlando con i giocatori ho sentito una voglia di migliorare le cose. Penso che, avendo grande voglia e una giusta struttura in campo, possiamo migliorare le cose".
Dopo che sei venuto qui, dopo la caduta del ponte Morandi, avresti mai pensato di allenare il Genoa?
"Ho pensato tanto prima di prendere questa decisione. Anche questo mi ha spinto tanto a venire qua. Il Genoa ha un grande cuore".
Uno dei Palloni d'Oro che allena il Genoa
"Il Pallone d'Oro è il passato. Vorrei fare qualcosa da allenatore. Cercherò e farò di tutto per far sì che questo rapporto sia lungo".
Cosa pensa della squadra?
"Stiamo selezionando la squadra. Stiamo vedendo bene. Abbiamo programmato tutto. Ci sono una serie di cose che meritano e attraverso gli allenamenti avremo un quadro più completo".
Prossima gara contro la Roma.
"Ho grande rispetto per Josè Mourinho. Il suo arrivo ha dato tantissimo per il calcio italiano. So che dobbiamo giocare una partita con la Roma, ho grandissimo rispetto per lui".
Che allenatore sarà?
"Penso che l'Ucraina sia stata una squadra equilibrata che sapeva soffrire e giocava anche un buon calcio".
Come rialzerà questa squadra?
"L'aspetto mentale. Dobbiamo credere di più e in questo aspetto il pubblico".
Vincitore pallone d'oro?
"Penso Jorginho o Messi".
Come pensa di giocare?
"Penso che questa squadra ha determinate caratteristiche. Ora studieremo bene e con quale modulo la squadra potrà giocare meglio. Una di queste cose può essere il 3-5-2 o il 4-3-3".
Quanto vale questa esperienza?
"E' il primo club in Italia e questo conta tanto".
Nel Milan del 2002-2003 siete poi diventati allenatori. Il merito va ad Ancelotti? Ha sentito qualche ex compagno?
"Mi sento spesso con i miei ex compagni. Il merito di Carlo è tanto. Ma chi era in squadra erano grandi persone. La cosa più importante è avere un aspetto psicologico per avere il miglior contatto con il giocatore. Il nostro successo con il Milan indica che i ragazzi sono eccezionali e con grandi valori".
La rosa del Genoa è ampia, serve un rapporto psicologico per loro?
"Ci sono tanti infortunati, speriamo di recuperarli il più presto possibile per aiutare la squadra".
Quanto conta il lavoro con la palla e il lavoro atletico?
"Serve un mix giusto".
Contraccambia l'in bocca al lupo da Mancini?
"Sicuramente sì. In bocca al lupo per una partita importante. L'Italia è una grandissima squadra, Mancini è un grande allenatore. Sono sicuro che troveranno la strada giusta".
Come va il rapporto con Tassotti?
"Il mio legame con Mauro è da tanto tempo. Fa parte di un rapporto di lavoro con grande stima e amicizia profonda".
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