Uno Spalletti deluso in conferenza stampa per aver buttato due punti, visto il doppio vantaggio, ed alquanto stizzito per quell'espulsione secondo lui ingiusta. Un Napoli che credeva di aver già portato a casa i tre punti, e che si ritrova invece ad analizzare una quasi sconfitta, salvato solo dalla Var. Squadra stanca per gli impegni ravvicinati. Ha pesato la cattiva gestione del finale di partita, nella testa e nelle gambe. Da monitorare due pilastri della formazione partenopea che sono usciti dal campo per noie muscolari.
C'è una spiegazione a questo risultato? "Deriva un po' da tutto. Quando loro hanno cominciato a pressare, noi abbiamo perso qualche pallone di troppo invece di gestirlo con la consueta calma, ci siamo accontentati di andare a recuperare la palla e di fargliela gestire nuovamente, quello può essere determinato dal fatto di aver sentito un po' di più la fatica, dove si pensava che il 2-0 non potesse essere rimontato. Poi son comprese un po' di cose: qualche calciatore un po' di stanchezza l'ha sentita, ma noi potevamo gestire ugualmente la gara nel secondo tempo, anche loro avevano gli stessi calciatori come noi in campo. Siamo riusciti ad alleggerire la linea di pressione ugualmente e loro ci hanno creato delle difficoltà".
Gli infortuni, come stanno Koulibaly e Ruiz? "Fabian lo stavo sostituendo e mi ha chiesto 5 minuti, ne erano passati 4 e ha sentito tirare l'adduttore. Koulibaly un po' simile, ha sentito un problemino muscolare e li abbiamo sostituiti. Sono cose che possono succedere in una situazione di densità di partite ravvicinate. C'è dispiacere perché avevamo condotto bene la partita. C'è un po' di amarezza ma nella globalità della partita la valutazione è positiva".
Questa partita può portare delle ripercussioni o è solo un piccolo incidente di percorso? "Non lo so. E' una partita, l'abbiamo gestita così. Ora si andranno a valutare i problemi. Da un punto di vista di dispiacere, c'è, ma la squadra è forte e deve saper accettare un pareggio e deve fare la squadra forte nelle intenzioni e nei comportamenti".
Ci racconta l'espulsione? "Ho protestato su Rrahmani, era fallo, e poi è nato il gol da quella situazione. Ci farebbe piacere che anche gli altri facessero così, ovvero di non andare a protestare con i calciatori".
Come lavorerà sul morale dei giocatori? Bisogna tirarlo su. "Io non tiro niente, nel senso che si fanno valutazioni obiettive, si parla di professionismo. Il fattore mentale incide molto e a noi far compassione ci fa arrabbiare, perché sappiamo come reagire. Diamo un'importanza massimale al fattore mentale. Si allenano le gambe e la testa".
