Hellas Verona: le parole di Tudor in conferenza stampa
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Hellas Verona: le parole di Tudor in conferenza stampa

Le parole di Tudor prima del match contro il Bologna

Andrea Golizia

Di Andrea Golizia

giovedì 20 gennaio 2022 16:19

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Di seguito vi lasciamo la conferenza stampa di Ivan Tudor alla vigilia del match contro il Bologna di Mihajlovic:

Tutti parlano dei vostri attaccanti, ma lei cosa ha intenzione di fare il prossimo anno?
"Sinceramente è una domanda alla quale non do importanza, con tutto il rispetto. Stiamo facendo bene e stiamo vivendo un buon momento dal punto di vista fisico e psicologico. Ora bisogna essere intelligenti e schiacciare ancora più forte l'acceleratore, pensando il meno possibile a tutte le altre cose, alle classifiche e ai calcoli. Bisogna andare forte e fare le nostre cose, senza pensare a nient'altro".

Gli schemi offensivi sono suoi?
"Come ho detto già in precedenza, i gol senza giocatori bravi non si fanno, mi piace infondere coraggio nell'andare a fare gol. È da quando alleno che ho dentro di me questa cosa, non mi trovo bene a star dietro e aspettare pur allenando squadre meno forti. Qualcuno potrebbe parlare di squilibrio in questo caso ma io non sono d'accordo: insegno il coraggio di andare a fare male con tanti giocatori. Poi chiaramente diventa più facile: bisogna fare anche altre cose, come le preventive, non solo andare ad attaccare. La squadra deve stare bene fisicamente, soprattutto. Ad ogni modo, dipendiamo tanto dai giocatori che abbiamo. Per me è un piacere allenarli".

Come vi siete allenati questa settimana?
"È stata una settimana abbastanza corta infatti abbiamo giocato domenica e venerdì si rigioca. Per alcuni che tornano dal Covid ci vuole un po' di tempo, e va usata anche la sosta per farli tornare al buon livello di prima. Ma stanno crescendo in molti, speriamo di restare così".

Il Verona visto contro il Sassuolo è stato il migliore?
"Credo di sì. Nell'arco dell'anno ci sono sempre momenti buoni e momenti meno buoni, penso che un allenatore debba sempre mantenere il suo credo. Ora siamo in un momento positivo e sono sicuro che avendo giocatori intelligenti possiamo capire che bisogna sempre puntare a tutto. La Serie A non è un campionato facile, se non vai e ti abbassi ti puniscono. Il Bologna è una squadra seria, con giocatori importanti e un allenatore esperto. È sempre stato difficile da affrontarli e mi aspetto sia così anche domani".

Salvezza molto vicina.
"In termini di punti si sa quanto manca. Ma noi vogliamo fare una bella prestazione domani, senza pensare ai calcoli. Secondo me non ti porta a niente pensare a queste cose: è bello per chi sta fuori, ma per chi fa sport tutto questo non dà niente, anzi. Il giocatore deve essere concentrato su quello che fa in campo, e trovare piacere nel fare queste cose. Se facciamo una bella prestazione, magari viene il risultato. Ma se fai le tue cose, tu vinci già, anche se perdi sul campo".

Le condizioni di Tameze e Ceccherini? Invece su Simeone che non segna da cinque match?
"A Reggio Emilia personalmente mi è piaciuto Simeone, è sempre stato coinvolto nelle azioni da gol. Con la sua generosità ti dà sempre qualcosa. L'ho visto in buona crescita: la chiave è che meno pensa che deve fare gol, meglio è. Sono convinto che farà una bella gara contro il Bologna. Per quanto riguarda gli altri due valuteremo oggi".

Di chi è il merito di avere un gruppo così unito?
"Penso sia merito della nostra società, quando sono arrivato io ho trovato questo gruppo, chi li ha scelti ha fatto un buon lavoro. Se te scegli una strada, come quella intrapresa qui, i caratteri sono importanti, ovviamente se non c'è predisposizione al sacrificio non si può avere niente. In più c'è un bel mix tra giovani ed esperti: chiunque arriva, vede quelli che indicano la strada".

E' simile a Juric secondo lei?
"Nessuno può essere il clone di nessuno, ogni persona è diversa. Poi nel calcio c'è da 'rubare' sempre, anche Ivan lo dice. Dieci anni fa andai a vedere gli allenamenti di Conte alla Juve, ho visto delle cose, mi sono piaciute e le ho fatte mie. Quando citiamo Gasperini o Juric parliamo di due degli allenatori più bravi, a livello internazionale. Rubi qualcosa, ma se non la senti tua non la puoi fare. I giocatori lo capiscono, se non sei bravo a trasmettere il tuo credo non c'è niente. Poi devi avere anche i calciatori per farlo, devi capire in quale club sei, in quale campionato si gioca... Un'altra cosa importante, poi, è la società, dato che non ci debbano essere troppe persone dentro".

Sosta o chiusura del mercato? Mi stavo chiedendo cosa sarà più importante per voi.
"Sul mercato qualcosa si farà. Noi siamo già contenti così, ma dato che abbiamo lasciato andare Magnani e Cetin e si è fatto male Dawidowicz è giusto intervenire là e qualcuno potrebbe arrivare. Durante la sosta potremo lavorare e provare a crescere per l'ultima parte di stagione".

Un Bentigodi quasi vuoto…
"Ci mancherà il pubblico, è un piccolo problema che va accettato. Spero che i 5.000 tifosi domani si facciano sentire".

Setti ha detto che Barak è un calciatore che potrebbe giocare nelle migliori squadre del nostro campionato? Cosa dice? Domani gioca titolare?
"Ho detto che può giocare in tutte le squadre della Serie A, è evidente che possa. Domani ci sarà, sta bene: dopo la tripletta mica lo posso lasciare fuori e mettere in panchina (ride, n.d.r.).

Depaoli c'è. Questo potrebbe dare a Faraoni più tempo per rientrare?
"Sono contento, ci può dare una mano sia sulla fascia destra che quella sinistra. Ci darà una grande mano da qui al termine del campionato".

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