Serata di gala all'Olimpico di Roma, dove arriva un'Atalanta con una decina di assenze molto pesanti, visto che in settimana la squadra è stata falcidiata dal Covid. Partita “eroica” dei bergamaschi che mettono in campo da titolare anche il classe 2003, Scalvini, che si ritrova catapultato in un big match dimostrando una freddezza clamorosa, ed una personalità quasi da predestinato.
“Sicuramente si poteva fare di più ma come si fa a non essere contenti? Tanti giocatori fuori e tanti in campo fuori ruolo. Mi spiace aver perso anche Miranchuk perché stava sfruttando bene gli spazi. Abbiamo dovuto fare di necessità virtù. Per poter riuscire a fare di più, avrei dovuto avere qualche alternativa in attacco, ma sono molto felice”.
Terzo 0-0 nelle ultime quattro partite. Strano per una squadra che lo scorso anno ha fatto più di 100 gol… “Non mancava solo un attaccante come Zapata, ma mancavano anche Ilicic, Malinovskiy, Muriel. Senza contare Boga che ancora non c’è. Ha giocato Pessina attaccante, poi ho spostato persino Pezzella. Abbiamo costruito qualcosina, ma non si poteva fare di più. Abbiamo costruito una partita difensiva oggi, ma se penso all'Inter abbiamo creato moltissimo. Dobbiamo accettare questa situazione di emergenza, con dieci giocatori fuori. Giocare con la Lazio e non aver subito gol, con una partita da recuperare, fa bene”.
Scalvini in campo… “Non volevo snaturare tutta la squadra. Quindi ho fatto giocare lui perché a centrocampo ha aiutato con la sua fisicità su Milinkovic. È stato molto bravo, è un giocatore di prospettiva. I cambi sono stati fatti per reggere, ma se penso a come è andata, abbiamo rischiato solo con il palo”.
Cosa succede a Ilicic? “Per me non è facile parlare di questa situazione, personale. A Josip dobbiamo rimanere vicini, in quanto sono situazioni che vanno al di là del calcio. È molto propositivo, è una persona normale. Quest’anno anche in allenamento si è impegnato tanto, l’ho avuto anche a Palermo e non l’ho mai visto così determinato. Lo aspetteremo tutta la vita come persona, come calciatore è imprevedibile. I medici non sanno darci una risposta, non posso darla io. Ne parlo questa volta per non parlarne più, è una cosa delicata”.
Sul mercato potrebbe essere Lazzari ciò che serve? “Vorrei prima recuperare la squadra, e la sosta in questo ci aiuterà molto. Di giocatori bravi in giro ce ne sono tanti. Non faccio nomi. Tutte le squadre cercheranno di rafforzarsi, per questo il girone di ritorno sarà più difficile”.
Un ricordo su Gianni Di Marzio. “Nonostante la rivalità c’è sempre stata grande stima e rispetto. L’ho apprezzato molto alla Juventus, lui era osservatore e quando c’era un'occasione da cogliere al volo, per me era un riferimento”.
