Milan: le parole in conferenza stampa di Pioli. Le condizioni di Ibra ma non solo
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Milan: le parole in conferenza stampa di Pioli. Le condizioni di Ibra ma non solo

Pioli alla vigilia del match contro la Salernitana annuncia le condizioni di diversi giocatori.

Andrea Golizia

Di Andrea Golizia

venerdì 18 febbraio 2022 14:37

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Il mister Milan ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di domani sera contro la Salernitana. Queste le parole di Stefano Pioli:

La Salernitana è cambiata molto dalla sfida di andata.
"Ci sono più incognite del solito, infatti noi abbiamo avuto una settimana più incentrata sulle nostre situazioni perché il cambio di allenatore ci impedisce di capire come staranno in campo. Arrivano comunque da due pareggi contro Spezia e Genoa, penso che sarà una partita da affrontare con grande determinazione e concentrazione".

E' scattato qualcosa dal 78' di quel derby?
"Ogni partita ha una lettura a sé: abbiamo capito che se giochiamo con continuità e che stiamo dentro la partita con la mentalità, anche soffrendo, abbiamo le carte in regola per cercare di vincerla. Dobbiamo avere questa consapevolezza, affrontando le partite sul campo con determinazione, attenzione e fiducia, facendo vedere le nostre qualità".

Kessiè o Diaz trequartista in che modo sceglie?
"Hanno caratteristiche diverse tra di loro, quindi scelgo in primis rispetto alla condizione fisica che ognuno di loro due ha e poi rispetto all'interpretazione della singola partita. Cercherò di schierare una squadra compatta, con energia e con qualità".

Primo posto: difenderlo e conquistarlo, cambia?
"La classifica non è veritiera dato che Inter e Atalanta devono recuperare le loro partite contro Bologna e Torino. Siamo concentrati solamente su di noi. Le pressioni ci sono ed è un privilegio averle perché significa che siamo saliti di livello e che anche la squadra può reggerle".

Notizie su Ibra?
"Sta sicuramente meglio. Non sappiamo ancora quando potrà rientrare in gruppo ma nei prossimi giorni tornerà a correre e valuteremo la sua condizione".

La voglia di arrivare al primo tricolore per tanti di voi può fare la differenza?
"Dobbiamo solo pensare a dare il massimo e il meglio in ogni partita, queste particolarmente. Serve grande convinzione nelle cose che facciamo dando sempre il massimo di quello che possiamo dare".

Salernitana-Milan, come arrivate a questa sfida?
"Nei miei giocatori vedo molta positività, molta fiducia e concentrazione. Sappiamo che c'è ancora tanto da fare e che dobbiamo spingere al massimo. Domani ci saranno diverse incognite, ma ci siamo preparati bene; in Italia si affrontano sempre sistemi di gioco molto diversi tra loro ma noi sappiamo come fare. Secondo me conterà specialmente l'approccio e la qualità delle scelte che faremo".

Come fai a mantenere motivati i ragazzi che trovano meno spazio?
"Per noi è normale dare il massimo giorno per giorno, i miei calciatori sanno che è così che possono mettermi in difficoltà. Non avremo tantissime partite, ma dopo la Salernitana avremo 3 match in appena 10 giorni. Ci sarà come sempre spazio per tutti, tutti stanno bene e sono pronti".

Come ha visto Kessiè?
"Io l'ho visto sereno e concentrato sul lavoro ma lo è sempre stato. La situazione è positiva, ma non solo di lui, bensì di tutto il gruppo: siamo molto compatti e coesi, sappiamo che dobbiamo dare sempre il massimo di quello che abbiamo dentro e non ci sono assolutamente problemi".

Rebic?
"Sta meglio, penso che il minutaggio con la Samp l'abbia aiutato, infatti è entrato bene anche se gli è mancata la giocata vincente. È un giocatore molto importante per noi e ci darà il suo supporto in questo fine di stagione".

Allo scudetto ci pensa?
"Io e i miei giocatori pensiamo di fare il massimo per vincere la prossima partita. Poi è ovvio c'è il desiderio di vincerle tutte per migliorare la classifica finale dell'anno scorso. Non è così importante con chi si vinceranno ma che arrivino i tre punti".

Dopo Inter-Liverpool cosa ne pensa del calcio italiano rispetto a quello inglese?
"Credo che sia stato un risultato netto, ma l'Inter ha dimostrato di essere molto vicina a una delle squadre più forti d'Europa. In Italia bisogna avere tante idee: la differenza economica è veramente tanta, ma in tutte le cose. Le inglesi sono sicuramente le più forti, ma credo che le italiane stanno crescendo bene".

Nella sana competizione si vede lo spirito del Milan?
"Sicuramente per noi quella di domani è una partita importantissima e non una di secondo piano. Dobbiamo vincere, io ho la disponibilità totale di tutti i giocatori, c'è grande voglia di mettersi in evidenza e di mettermi in difficoltà durante gli allenamenti per la scelta finale di formazione. È su questo che dobbiamo insistere per tenere alto il livello".

Messias sembra in crescita.
"La sua testa è buona in questo momento. Junior sta bene, mi aspetto tanto da lui e ha le qualità per essere determinante ancora in modo più decisivo e concreto nella nostra fase offensiva".

Bennacer e Kessiè. Che differenza c'è?
"Sono entrambi dei centrocampisti completi, possono far bene entrambe le fasi. Penso che Bennacer abbia una potenza esplosiva nei primi metri molto importante".

Pochi gol segnati da corner.
"Stiamo lavorando e stiamo cercando di risolvere questo problema. Serve sicuramente maggiore qualità e precisione per chi va a calciare e tempi di attacco alla porta più convinti e precisi".

Lazetic?
"Appena arrivati i giocatori fanno dei test. Marko ha bisogno di continuare ad allenarsi con un lavoro personalizzato, credo gli serva ancora una settimana oppure dieci giorni per rimettersi al pari della squadra. È un ragazzo interessante, ha belle caratteristiche, ma che dobbiamo ancora scoprire totalmente".

Le coppe europee possono incidere.
"Mancano ancora 13 partite alla fine del campionato. Tutti sanno che ogni partita ha un peso specifico importante per la fine della stagione".

Secondo lei il Milan è tra le prime 16 squadre più forti d'Europa?
"Secondo me no, perché non abbiamo passato i gironi. Quelle squadre che stanno giocando gli ottavi sono le migliori sedici. Oggi siamo molto più forti rispetto a quando abbiamo affrontato l'inizio dei gironi di Champions League e mi sarebbe piaciuto affrontare adesso le prime partite di Champions, ma non è possibile. Per questo sarà importante tornarci il prossimo anno".

Perotti e Ribery quanto sono importanti per i vostri avversari?
"Sono sempre stati giocatori di grandissima qualità, sono sempre stati capaci di trovare la giocata vincente: andranno controllati bene".

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