La Cremonese è stata la vera sorpresa per gli addetti ai lavori! I meriti sono da attribuire non solo all’allenatore ma anche, anzi, soprattutto alla direzione tecnica. Grandissimo lavoro del ds Simone Giacchetta, coadiuvato dall’esperto Ariedo Braida. Tanti, tantissimi i giovani ottenuti in prestito dalle migliori squadre di Serie A, valorizzati sì ma che hanno apportato freschezza e un importante innalzamento del livello tecnico generale. Mister Pecchia si è presentato sin dall’inizio con un’idea precisa del calcio che avrebbe adottato: possesso palla, pressing e comunicazione, cercando sempre di imporre il gioco! In effetti, ha dimostrato nel corso della stagione come i suoi ragazzi abbiano interpretato alla grande il canovaccio tattico impartitogli. Si è vista una squadra sfrontata, giocare con disinvoltura e personalità su ogni campo e contro qualunque avversario. E pensare che, quando il mister si sedette sulla panchina grigiorossa, la squadra era in terzultima posizione con unico obiettivo quello di mantenere la categoria e salvarsi. Ora, invece, i tifosi possono gioire e festeggiare per la sorprendente conquista della massima serie.
Dal suo arrivo in panchina, è cambiato il modulo di gioco e l’impostazione tattico e mentale della squadra. Pecchia ha sempre desiderato avere il pallino del gioco iniziando l’azione sempre dal basso, chiamando spesso in causa il portiere. La disposizione tattica adottata (4-2-3-1) favorisce la fluidità del giro palla, affidandosi agli esterni offensivi per allargare le maglie avversarie per poi tornare verso posizioni più interne.
Semplicemente si predilige un calcio basato fortemente sul possesso palla, con i mediani/registi in mezzo al campo che si sacrificano molto ma che sono orientati sempre alla circolazione immediata del pallone e ad innescare la trequarti con velocità. Ritmi abbastanza elevati, contrasti a tutto campo e ricerca incessante della conquista del pallone per continuare a prevaricare sull’avversario. Certamente non è stato tutto rose e fiori, ci sono stati dei periodi di forma non esaltanti (confermati dalle 9 sconfitte e 9 pareggi) ma le 19 vittorie non possono passare inosservate e date per scontate, specie in un campionato così ostico ed equilibrato. Poi, confrontando questi risultati con quelli ottenuti lo scorso anno… possiamo solamente congratularci con mister Pecchia, la dirigenza e i ragazzi!
Spostando, invece, lo sguardo dal calcio espresso e analizzando i dati ottenuti, possiamo notare la massiccia partecipazione e il coinvolgimento totale dei giocatori all’interno della rosa. Tranne qualche punto di riferimento (utilizzato con più frequenza), il minutaggio è stato letteralmente spalmato fra i diversi componenti della squadra, specie del reparto offensivo. Inoltre, è possibile notare come non ci sia un vero bomber della squadra ma, anche in questo caso (come per il minutaggio), una partecipazione totale che ha portato più giocatori a siglare diverse reti. Dando un’occhiata ad altri numeri, la Cremonese ha messo a segno 55 reti (sesto attacco del campionato), subendone 38 (ottava difesa). È vero che i numeri possono ingannare e molto spesso non danno indicazioni precise ma, guardando quelli dello scorso anno, c’è stato un netto miglioramento, frutto di un lavoro encomiabile (la scorsa stagione sono state realizzate 46 marcature e 44 i gol subiti).
Pertanto, è doveroso rendere omaggio ai calciatori grigiorossi, autori di un vero e proprio “miracolo sportivo”:
· A partire dal pacchetto arretrato abbiamo potuto ammirare la sicura affidabilità del giovane portiere di proprietà dell’Atalanta (Carnesecchi), che è riuscito a mantenere inviolata la porta in 9 occasioni. Le sue parate hanno contribuito fortemente al raggiungimento degli obiettivi – nettamente al di sopra delle aspettative di inizio anno;
· Passando per i difensori, in cui spiccano Okoli e Bianchetti per costanza di rendimento e garanzia. Baluardi della difesa, ben assortiti e pronti a fare a sportellate con l’attaccante di turno;
· Arrivando al centrocampo e alla trequarti offensiva, reparto dove avviene l’autentico mantra calcistico del mister. Tra reti di passaggi, agonismo e invenzioni varie, risultano essere degni di nota le performance del giovane talento juventino Fagioli. Il ventunenne si è rivelato un vero play della zona nevralgica del campo, capace di segnare anche 3 reti e fornire ben 7 assist per i suoi compagni. Ottime anche le innumerevoli prove positive fornite dai trequartisti Zanimacchia, Gaetano e Buonaiuto (autentici jolly offensivi dalle doti tecniche eccelse, carichi di estro e fantasia) in grado di siglare rispettivamente 8 gol e 6 assist (il talento juventino), 7 gol e 4 assist (il talento di proprietà del Napoli) e 8 gol e 4 assist (il fantasista più avanti con l’età).
· Infine, non si può non menzionare il contribuito alla causa dei centravanti Ciofani, Di Carmine, Strizzolo e Gondo che hanno lottato – anche loro – con le unghie e con i denti dentro e fuori l’area avversaria. In particolare, l’ex capitano dei ciociari è riuscito a realizzare 8 reti, eguagliando e spartendosi il premio di cannoniere della squadra con Zanimacchia e Buonaiuto.
I calciatori che si sono distinti maggiormente in questa cavalcata vincente verso la massima serie, e che potrebbero ripetersi anche l’anno prossimo in ottica Fantacalcio, sono:
FAGIOLI: il talentino bianconero potrà vestire nuovamente la casacca grigiorossa anche il prossimo anno e, nonostante il salto di categoria, ci sentiamo fiduciosi e propensi a puntare sulle qualità del giovane centrocampista, capace di regalare bonus e giocate d’alta scuola anche in massima seria. La personalità non gli manca affatto!
ZANIMACCHIA: qualora dovessero rinnovare il prestito, vale lo stesso discorso fatto per Fagioli. L’esterno d’attacco, sempre di proprietà della Juventus, non ha certamente paura della massima serie e vuole stupire a suon di giocate sulla sua corsia di competenza. Naturalmente, listato a centrocampo sarebbe molto più appetibile ma, evitate di svenarvi, avrà molta concorrenza!
GAETANO: sembra ripetere la stessa cosa per tutti e tre ma, il talento a questi ragazzi non manca e sperano di conquistarsi le loro chance da titolari anche in Serie A, in modo tale da dimostrare agli addetti il loro valore e la loro voglia di approdare nelle loro squadre di proprietà dopo tanta gavetta. In questo caso, complice una probabile mini-rivoluzione in quel di Napoli, il rinnovo del prestito non è così scontato come per i primi due.
BUONAIUTO: nonostante le doti tecniche, la carta d’identità non più giovanissima e le buone stagioni disputate nel corso della carriera, il duttile fantasista campano, non ha mai assaporato il palcoscenico della Serie A. Ora, all’età di quasi 30 anni, ha la possibilità di giocarsi le sue carte e vivere il sogno che aveva da bambino.
È l’uomo in più capace di tirare dal cilindro la giocata vincente in qualsiasi momento del match. Magari non giocherà da titolare ma, anche a partita in corso, potrebbe dare il suo contributo.
N.B.: I consigli per l’asta che verrà non possono tener conto delle future dinamiche di mercato (cambi allenatori, acquisti, cessioni, etc …), quindi prendeteli come spunto ma tenete sempre conto della campagna acquisti e delle varie dinamiche che si verranno a creare.
