Lettera di un fantallenatore a Gianluca Vialli
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Lettera di un fantallenatore a Gianluca Vialli

Il saluto di un fantallenatore che ha avuto la fortuna di avere Gianluca nella sua rosa

C. A. Mazzaglia

Di C. A. Mazzaglia

venerdì 06 gennaio 2023 16:52

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Ciao Gianluca,

chi ti scrive è un fantallenatore che ha avuto il piacere e la fortuna di giocare al fantacalcio con te in rosa, in particolare nell'anno dello scudetto della Sampdoria, quel 90/91 (effettivamente giocavo già dall'88/89 e ti avevo già nella mia rosa, ma non come titolarissimo), dove tutti quelli che amano il calcio facevano il tifo anche per voi della Sampdoria, perché alla fine è più bello quando lo scudetto viene vinto da chi di norma non è abituato a vincere, perché in quei pochi casi, te la godi come pochi. In particolare in quella stagione mi hai fatto volare, ma a dir la verità il merito era il tuo, ma anche di altri, come Lentini del Torino, Evair dell'Atalanta, Fuser della viola ed il tuo antagonista, ma dell'altra sponda genovese, mi riferisco a “PatoAguilera. Non esistevano liste fantacalcio, non esisteva internet, le uniche cose che ti venivano in aiuto erano i quotidiani sportivi, l'album dei calciatori panini della stagione precedente, il Guerin Sportivo e l'almanacco del calcio e da li tiravi fuori i giocatori e creavi le liste divise per ruoli, naturalmente si giocava solo ad asta, quando veniva chiamato il tuo nome scattava il panico, ma a quei tempi il panico scattava per nomi altisonanti, come Maradona, Van Basten, Baggio, Matthaus e molti altri, erano gli anni dove se avevi una punta che raggiungeva i 15/17 goals erano quasi certamente gioie, il periodo dove le partite, ed il fantacalcio, lo vivevi attaccato ad un radiolina ed Enrico Ameri o Sandro Ciotti, o gli altri protagonisti di Tutto il calcio minuto per minuto, sulle frequenze della Rai, ci facevano emozionare e ricordo perfettamente che diverse volte la radio da cui li ascoltavo volava per le incazzature di un occasione mancata o per un cartellino rosso, o quella volta dove alla tua seconda rete fatta al Napoli, in quel 4-1 che sanciva la caduta di un campione come Maradona e la tua ascesa al trono, scossi violentemente la radio e volarono le batterie e ci vollero 30 minuti pieni per ritrovarle tutte, con quella tua doppietta vinsi uno scontro diretto decisivo per la vittoria che sarebbe arrivata 2 mesi più tardi. Erano gli anni dove per guardare le partite dovevi attendere poco dopo le 18 con 90° minuto su Rai Uno e dopo le 19 partiva la sintesi, su Rai Due, di una delle partite, che venivano tutte giocate la domenica pomeriggio. E quel rigore che sbagliasti nel mio primo anno di fantacalcio a Firenze, ma poi “pareggiato” dalla tua rete allo scadere, che incazzatura quel pomeriggio. Ti ringrazio per tutte le emozioni che mi e ci hai fatto provare, non solo dal punto di visto fantacalcistico, ma anche calcistico ed umano, e che ha guardato avanti dopo le “polemiche” del mondiale italiano, dove in tanti ti volevano fuori per far posto a Totò Schillaci, tu invece dopo quel mondiale sei ripartito più forte che mai, portando il tricolore alla Sampdoria, con il tuo “fratello” Mancini, con cui dopo 31 anni ci avete regalato delle emozioni uniche, e vederti esultare a me personalmente ha fatto e fa venire i brividi ogni volta che lo rivedo. Sei un campione d'altri tempi che è sempre stato al passo dei tempi, che io ricordi sei stato uno dei primi a capire che l'alimentazione era una cosa molto importante per i calciatori, infatti dalla Samp alla Juventus il tuo fisico è cambiato un bel pò, ovviamente in positivo, costruendo il prototipo del calciatore moderno; sei stato uno dei primissimi che dalla Serie A è volato all'estero, come Di Canio che ti ha preceduto, in particolare in Premier League, dove ti sei fatto voler bene a suon di goal e non solo quelli. Tornando a quella Sampdoria dello scudetto, avevate creato un gruppo fantastico, con l'esperienza di mr. Boskov, Vierchowod, Dossena e di Cerezo, con la diga Katanec in mezzo al campo e Mikhailichenko che fu una gran bella sorpresa, senza dimenticare Pagliuca in porta, Mannini, Pari, Lanna ed un giovane Marco Branca. Poi sei andato alla Juventus, e li hai portato sul tetto d'Europa i bianconeri, ma già li al fantacalcio avevi un valore inestimabile e dovevamo svenarci per acquistarti.

Ti saluto da fantallenatore perché sei stato uno dei campioni che è stato fondamentale per noi malati di fantacalcio, sei stato uno dei bomber protagonisti delle primissime aste fantacalcio, e per chi gioca a questo gioco malato sei una pietra miliare, una base di partenza, sei quello che quando veniva chiamato all'asta si partiva…Vialli… 1…2…35…80…e volavano i crediti. Grazie di tutto Gianluca e da lassù prova a guardare e guidare quello che accade nel nostro amato calcio italiano che non sembra essere messo per nulla bene. 

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