Primo tempo giocato su buon ritmi: il Milan sblocca il match al 17esimo grazie a Bennacer che recupera palla al limite dell’area della Lazio, che provava ad impostare dal basso con Casale e MarcosAntonio, scambia con Giroud e mette in rete col mancino. Al 29esimo arriva il raddoppio grazie alla cavalcata di Theo Hernandez che fa 70 metri palla al piede e conclude col mancino da fuori area. Sicuramente lasciato troppo libero dalla linea mediana della Lazio e dai difensori che non avanzano per chiudergli gli spazi. Nella ripresa poco o nulla da segnalare. Il Milan continua a tenere alto il baricentro di gioco, chiudendo la Lazio nella propria metà campo, la squadra di Sarri non ha le forze, ne fisiche ne mentali, per riuscire a superare le catene rossonere.
MILAN-LAZIO 2-0
MILAN
MAIGNAN 6
Inoperoso per gran parte del match ma si fa trovare pronto quando serve.
CALABRIA 6
Solo una frazione di gioco nella quale argina con le buone e con le cattive le sortite offensive di Zaccagni, spendendo anche un giallo che gli costa la sostituzione per precauzione.
KJAER 6,5
Solo 45 minuti per lui che lo preservano per sfide successive. Diligente prova del danese che abbina un caparbio contrasto fisico a un ottimo senso della posizione.
TOMORI 6
Marcatura molto fisica su tutti, specie su Immobile, per mettere fin da subito in chiaro l’andazzo della gara
HERNANDEZ 7
Subito aggressivo nel pressing al portatore, stroncando a volte sul nascere l’azione azzurra, e altrettanto prepotente nelle ripartenze offensive che strappano le linee di
TONALI 6
Partita d’amministrazione, gestendo con ordine le due fasi di gioco: giro palla ordinato, attento nella lettura della manovra offensiva.
KRUNIC 6,5
Lavoro certosino in fase di non possesso: con brevi e rapidi movimenti riempie gli spazi per creare pressione e disturbo alla linea mediana della Lazio.
MESSIAS 6,5
Spunti personali e discreta visione di gioco ne fanno una certezza per i compagni rossoneri, i quali sanno di mettere la palla in cassaforte cedendola a lui. Egregio nel saltare l’uomo.
BENNACER 7
Il ruolo di trequartista gli calza bene, porta negli ultimi 30 metri le doti da regista e l’aggressività da mediano, qualità che gli frutta il gol ai danni di Marcos Antonio.
LEAO SV
Solo 10 minuti di gara in cui prova un allungo per incunearsi verso la porta, lì si infortuna ed esce anzitempo dal rettangolo verde.
GIROUD 6,5
Presenza di qualità e quantità in attacco, punto di riferimento importante per le palle alte e la manovra a ridosso dell’area di rigore. Il primo gol rossonero scaturisce da una sua precisa sponda per Bennacer.
SAELEMAEKERS 6,5
Attacca metodicamente la profondità, portando via uno dei marcatori della difesa azzurra e liberando maggiori spazi per i compagni. Molto bene anche nel fraseggio a ridosso dell’area.
KALULU 6
Pochi grattacapi dopo il suo subentro, partita quasi spenta, si disimpegna bene, senza correre rischi inutili.
THIAW 6
Nulla da segnalare dalle sue parti ma figura bene per alcuni anticipi, segno ancora una volta di ottima lettura difensiva.
REBIC 6
Sta bene fisicamente e lo dimostra con alcuni allunghi in contropiede, uno dei quali terminato in rete ma annullato per fuorigioco. Sempre pronto.
BALLO-TOURE SV
Non valutabile.
PIOLI 7
Trova una Lazio fisicamente non eccellente ma ha grandi meriti nel non sottovalutare l’andazzo del match, tenendo costante pressing e assedio, fino ai minuti finali. La sua squadra non rischia quasi mai.
LAZIO
PROVEDEL 6
Al netto dei gol subiti, sui quali non ha colpe, una prestazione sufficiente. Non demerita in alcun modo ed è sempre pronto nelle uscite.
MARUSIC 5,5
Non si prende rischi e interviene sull’avversario in maniera decisa, meno bene nel mantenere la linea difensiva dove pecca di senso della posizione
CASALE 5
Responsabilità evidenti sui due gol del Milan: disimpegno errato sul primo, mancata uscita sul secondo. Presenza difensiva mediocre.
ROMAGNOLI 5
Anche lui non irreprensibile sul secondo gol, ed è spesso costretto a usare il fallo, fino a spendere il cartellino giallo. In seria difficoltà.
HYSAJ 6
Il migliore, o il “meno peggio”, della linea difensiva laziale, ma solamente perché dal suo lato arrivano meno incursioni. Prova quindi a supportare la spinta di Zaccagni con sporadiche sovrapposizioni.
MILINKOVIC-SAVIC 5
Prova fin da subito a sorprendere la retroguardia avversaria con i suoi classici tagli senza palla, poi nulla più. In fase di non possesso potrebbe far molto di più, come nell’arrembaggio di Hernandez, lasciato troppo libero di arrivare al limite dell’area.
MARCOS ANTONIO 5
Momenti iniziali di indecisione che non riesce a superare durante il corso del match. Una sua indecisione in fase di costruzione costa il possesso palla a favore del Milan
LUIS ALBERTO 5,5
Non ha grosse pecche ma non eccelle nemmeno, soprattutto in fase di costruzione, dove il suo genio poteva far comodo a una Lazio in difficoltà.
FELIPE ANDERSON 5,5
Sicuramente impegnato per gran parte della partita ma spesso sembra girar a vuoto. Solo inizialmente più lucido con alcune iniziative personali che sembravano poter creare scompiglio, poi cala insieme al resto della squadra.
IMMOBILE 5
Si applica e fa tanto movimento per eludere le forti marcature che non gli consentono di agire liberamente. Sempre troppo lontano dall’area piccola, quando ha l’occasione del tiro stecca malamente
ZACCAGNI 6
I suoi spunti e i suoi guizzi sono l’unica fonte di insidie per il Milan, talvolta costretti ad atterrarlo fallosamente. L'unico a non demeritare.
PEDRO 5,5
Anche per lui pochi spazi concessigli ma altrettanta poco la capacità di farsi trovare libero. Poco caparbio.
LAZZARI 6
Qualche accenno di spinta ma viene poco seguito dalla squadra. In difesa è il più fresco e non ha problemi ad affrontare le ultime sortite offensive
BASIC 5,5
Anche se fresco non riesce a manovrare in maniera lucidissima, la linea mediana rossonera lo mette in difficoltà
PELLEGRINI L. 5,5
Anche per lui accenni di spinta, alcune fino al fondo, ma nessuna veramente concreta in termini di utilità. In ritardo in alcuni ripieghi difensivi.
CANCELLIERI SV
Non valutabile.
SARRI 5
Ranghi serratissimi ma il baricentro della squadra alto e il pressing non efficace lasciano scoperte diverse zone del campo. Gioco lento e prevedibile che non da fastidi, tantomeno pericoli, alla difesa rossonera.
