All’Allianz Stadium, la Juve deve riscattare la brutta sconfitta rimediata nell’ultimo turno di campionato in casa del Sassuolo, ma non è un compito facile dato che, difronte, si trova un Lecce lanciatissimo in classifica, che veleggia addirittura al terzo posto in solitaria, frutto di ben 12 punti, conquistati senza riportare alcuna sconfitta. La sfida inizia con un ritmo non elevatissimo ma con uno spartito tattico ben definito: la Juventus tenta di fare la partita mentre il Lecce sta molto raccolto, pronto a ripartire in contropiede. Ne consegue che la manovra della formazione bianconera risulti un po’ macchinosa, tanto che per assistere alla prima vera occasione di marca juventina occorre attendere addirittura il 28’, quando Chiesa viene servito da Danilo in area di rigore, ma allarga troppo la conclusione con il sinistro, e così il pallone finisce sul fondo, non troppo lontano dal palo sinistro della porta difesa da Falcone. Di fatto, le emozioni dei primi 45’ sono tutte racchiuse nell’azione appena descritta, tanto che, al duplice fischio dell’arbitro Giua, si sentono copiosi i fischi del pubblico di casa. Dopo 4’, dall’inizio della ripresa gli ospiti si affacciano, per la prima volta, dalle parti dell’area avversaria: merito di Pongracic, che colpisce di testa un pallone messo in mezzo da Oudin su calcio di punizione; il difensore leccese, però, non trova lo specchio della porta. La Juve continua ad essere lenta nella costruzione della manovra, e dunque il Lecce prende coraggio ed inizia ad occupare con più convinzione la metà campo bianconera. Al 57’, però, un po’ inaspettatamente, sugli sviluppi di un calcio d’angolo molto contestato dai giocatori leccesi, la Juventus passa in vantaggio: Rabiot, anticipando Pongracic, fa la sponda di testa per l’accorrente Milik che, tenuto in gioco da Baschirotto, da due passi, trova il tap in vincente. Immediatamente, subìto il gol, D’Aversa cambia l’assetto tattico della sua squadra, consumando, in pochissimi minuti, quattro dei cinque cambi a sua disposizione. Allegri risponde gettando nella mischia prima Kostic e Gatti e, dopo pochi minuti, anche Vlahovic al posto del marcatore Milik. Nonostante le sostituzioni, però, il Lecce non riesce a cambiare l’atteggiamento e la velocità del proprio gioco, così i minuti scorrono via velocemente, senza che i salentini riescano a provocare nemmeno uno spavento al popolo bianconero. Finisce con un successo molto pesante per la Juve, frutto non di un gioco spumeggiante ma, certamente, di un grande cinismo; per il Lecce, invece, c’è più di un rimpianto per aver dato la sensazione di non aver creduto fino in fondo nella possibilità di recuperare il risultato
JUVENTUS
SZCZESNY 6
Non deve effettuare nessun intervento durante tutto l’arco della partita
DANILO 6,5
Precisissimo in ogni intervento, nel corso del primo tempo serve una palla illuminante a Chiesa che, per poco, non vale il vantaggio bianconero
BREMER 6
Gioca una partita in cui non è mai messo davvero sotto pressione dagli attaccanti giallorossi
RUGANI 5,5
È un po’ incerto in alcune circostanze, con alcune sbavature che potevano costare care
MCKENNIE 6
Inizia molto bene, con grande ritmo ed intensità; poi cala alla distanza ma fa in tempo a mettere lo zampino nell’azione del gol
FAGIOLI 6
Il suo primo tempo è molto complicato, non riesce a dare velocità all’azione; nella ripresa sale di livello
LOCATELLI 6
Anche lui è autore di un inizio di partita in cui non riesce a trovare il bandolo della matassa, non dando fluidità al gioco bianconero. Molto meglio nella ripresa, soprattutto nei compiti di rottura
RABIOT 6,5
È l’uomo più in forma dei bianconeri, e si vede. È tra i pochi a riuscire a creare qualcosa di interessante ed è utilissimo nel servire un cioccolatino a Milik, da scartare e scaraventare in rete
CAMBIASO 6
Prova a spingersi in avanti con efficacia ma l’apporto più importante lo fornisce ad inizio secondo tempo quando riesce a recuperare su Almqvist in un’azione che rischiava di diventare estremamente pericolosa
MILIK 6,5
Non gioca una partita strepitosa ma ha il grandissimo merito, come spesso gli capita, di farsi trovare al posto giusto al momento giusto
CHIESA 6,5
Ha un ritmo diverso nelle gambe rispetto ai propri compagni di squadra ma deve sistemare la parte del gioco relativa alla conclusione
KOSTIC 6
Rimane bloccato nella sua posizione ma ciò impedisce al Lecce di spingersi in avanti alla ricerca del pareggio
GATTI 6
Non è mai messo sotto pressione dagli attaccanti ospiti
VLAHOVIC S.V.
Gioca pochi minuti, non è giudicabile
MIRETTI S.V.
Gioca pochi scampoli di partita
WEAH S.V.
Entra in campo solo per pochi minuti
All. ALLEGRI 6
Bene il risultato, di corto muso come direbbe lui, ma la Juventus fa una fatica enorme a costruire il gioco ed a ripartire in velocità. Oggi è bastato ma deve alzare il livello se intende essere in alto in classifica per tutto l’anno
LECCE
FALCONE 6
Incolpevole sul gol subito, non è chiamato a nessun intervento durante tutta la partita
VENUTI 6
Non sfigura soprattutto nella fase difensiva; manca un po’ in fase di spinta sulla fascia destra
BASCHIROTTO 5,5
Tiene in gioco Milik in occasione del gol della Juve; è l’unico vero errore della sua partita ma costa davvero caro
PONGRACIC 6
È il migliore della difesa leccese, peccato si faccia anticipare da Rabiot in occasione del gol juventino
DORGU 6
È abbastanza attento in copertura fino all’ultimo minuto, la sua prestazione è sufficiente
OUDIN 6
Dai suoi piedi passa il cambio di ritmo del gioco del Lecce anche se non riesce ad avere lo spunto vincente
RAMADANI 6
Dà una buona intensità in mezzo al campo, viene ammonito e si limita
BLIN 5,5
Corre molto e, per gran parte della partita, anche con efficacia, facendo uno sfiancante lavoro di interdizione ma cala vistosamente dal momento del vantaggio juventino
ALMQVIST 5,5
La sua prestazione ha un solo vero sussulto ad inizio ripresa ma per il resto rimane abbastanza fuori dal gioco
KRSTOVIC 5,5
Nel primo tempo svolge un ruolo molto difficile, spalle alla porta, di raccordo tra il centrocampo e l’attacco ma nella ripresa non si vede mai
STREFEZZA 5,5
Un po’ in ombra per tutta la partita; paradossalmente D’Aversa lo sostituisce proprio nel momento in cui sembrava stesse entrando di più nel vivo del gioco
SANSONE 5,5
Si fa notare poco nonostante sia uno dei più freschi al momento del suo ingresso in campo
RAFIA 5,5
Molto nervoso e falloso, non riesce a scuotere i compagni con la sua carica emotiva
GENDREY 6
Ha un buon impatto sulla partita, non concedendo nulla agli attaccanti bianconeri
KABA 5
Entra in campo con il compito di spingere sulla fascia destra ma riesce solo a farsi espellere per doppia ammonizione, di fatto spegnendo qualsiasi speranza di rimonta
PICCOLI S.V.
D’Aversa lo schiera solo negli ultimi minuti
All. D’AVERSA 5,5
Tatticamente, fino al gol di Milik, la sua squadra è praticamente perfetta; tuttavia, non riesce a cambiare il ritmo e l’atteggiamento una volta subito il gol, ed è questo l’errore più grave della sua serata
